lunedì 15 ottobre 2018

Paola Egonu batte Giappone 3-2

Più forti della loro giovanissima età.
Più forti del tifo contrario.
Più forti della scaramanzia.

Italia - Giappone 3-2
25-20   22-25   25-21   19-25   15-13

E diciamola tutta: sul 6-8 del tie-break (e in parte già in un quarto set giocato proprio maluccio) che potessimo uscire vincenti da questo incontro non ci speravo davvero!!!

Difficile commentare un match così, dal punto di vista tecnico o agonistico.
L'impressione, alla fine, è che l'Italia abbia giocato contro se stessa, prima che contro il Giappone. Abbia giocato contro la paura di farcela davvero.
E forse il primo set, vinto facile facile, l'unico set che, secondo me, è stato uno specchio dei reali valori tecnici in campo, ha reso alla fine tutto un po' più difficile.
Nel secondo l'Italia non è scesa in campo.
Di nuovo accesa nel terzo, e di nuovo sparita nel quarto.
Il tie-break era iniziato malissimo... Ma per fortuna è arrivato un mezzo miracolo.

Gli aspetti positivi - paradossalmente - sono pochi. Ma uno è il più importante di tutti: siamo tra le prime quattro, a prescindere da come andrà con la Serbia.
Si tratterà solo di stabilire chi, tra noi e loro, giocherà contro la vincente dell'altro raggruppamento e chi contro la seconda.
Ma conta poco. Tanto, se si vuole vincere, si devono vincere sia la semifinale che la finale.

Un altro aspetto positivo, secondo me, è che abbiamo fatto un grandissimo lavoro di testa, vincendo le nostre paure e soprattutto quel sentirsi "troppo giovani" per realizzare l'impresa. Resto convinto che sia stato questo, al di là di tutto il resto, a complicare il match.

Ultimo aspetto positivo lo dedicherei al carattere. Se la squadra dall'età media più bassa è riuscita ad uscire vincente da un tie-break in cui era sotto 6-8, contro le padrone di casa, lo deve - oltre che alla Egonu - al carattere. E non è un caso se alla fine della partita erano tutte in lacrime, da Sylla - che ha avuto una vera e propria crisi - a Malinov, a Chirichella. Ragazzine? Certo, ragazzine davvero. Ma considerando che era in lacrime anche la Mangifesta, in studio, credo che prima di tutto quel pianto sia dimostrazione di un'enorme prova di carattere. E questo - davvero - fa sperare bene per il futuro.

Vediamo gli aspetti negativi, che ci devono far riflettere e sui quali bisognerà lavorare, visto che, a quanto pare, avremo ancora tre partite da giocare.

Il primo aspetto negativo è quello espresso dal titolo di questo post. Non può giocare solo la Egonu.
Questo, se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno, si può anche leggere dicendo: la giocatrice più forte del mondiale ce l'abbiamo noi. (E ha solo 19 anni!!!)
Ma se ieri, vedendo Serbia - Giappone, avevo criticato la Serbia perché aveva due soli terminali offensivi, l'Italia di oggi ha fatto di peggio: praticamente è passata solo Paola Egonu.
La Sylla qualche palla l'ha messa giù, la Danesi anche. La Chirichella ha lasciato la squadra in cinque per tutta la partita, tranne un risveglio tardivo nel quarto set, risveglio che per fortuna ha continuato anche nel tie-break. La Bosetti in attacco non c'è praticamente stata.
Se in questo modo siamo riusciti a sconfiggere una squadra modesta (a mio parere) come il Giappone, non rende altrettanto automatica la vittoria con squadre più potenti, come già la Serbia domani.
Con un muro più alto davanti, non so se la Egonu - unico terminale e quindi sempre muratissima - avrebbe messo giù tutti i punti che, grazie al cielo, è riuscita a mettere giù.

Secondo aspetto  negativo, oggi, è stato il muro.
Sì, proprio quel fondamentale che più di ogni altro ci ha permesso di arrivare così avanti nel mondiale, oggi non ha funzionato.
Mazzanti l'ha detto e ripetuto: giocatrici basse davanti, non serve saltare. Occorre mettere le mani di là.
E' stato ascoltato troppo poco, e le giapponesi - attaccanti modeste quanto a potenza e velocità, ma molto precise e attente - le abbiamo tenute pochissimo (a parte i tre set vinti, ovviamente).

Il terzo apsetto negativo... forse... alla fine... negativo non è.
Mi sono trovato in disaccordo con Mazzanti per aver tenuto in campo Chirichella e Bosetti per tutto il match. Alla fine i fatti gli hanno dato ragione. Non per il risultato, ma perché Chirichella è stata determinante nel tie-break, e Bosetti tutto sommato il suo, dietro, lo ha fatto come sempre.
Però... ripeto quello che ho detto prima: se col Giappone puoi permetterti di giocare in quattro o in cinque (e comunque due set li hai persi, e in partita le hai tenute tu), con squadre meglio attrezzate la cosa sarà troppo rischiosa. Forse un po' più di reattività nei cambi, anche magari per un giro davanti (nel caso della Bosetti) o per mezzo set (nel caso della Chirichella) poteva servire per scuotere un po' la situazione.

Tra aspetti positivi e aspetti negativi, comunque, siamo in semifinale.
Ossia siamo tra le quattro più forti del mondo.
E ci siamo con 10 vittorie consecutive, dopo che già le 9 del turno precedente erano state un record per la nostra squadra.

Domani?
Domani giochiamo una... esibizione contro la Serbia.
Servirà, come detto, unicamente a stabilire chi delle due sarà la prima del girone.
Quindi avremo modo di confrontarci con la Serbia senza eccessive tensioni e senza preoccupazioni.
Sarà importante però capitalizzare questo incontro, in modo da usarlo come... allenamento di lusso in vista delle due ultime partite di un torneo che - ricordiamolo bene - ci ha già regalato molte più soddisfazioni di quanto fosse lecito aspettarsi.

Italia - Serbia si gioca domani, martedì 16 ottobre, alle ore 9.10 e verrà trasmessa da Rai Due.


RISULTATI

POOL G

Serbia - Giappone 3-0
Italia - Giappone 3-2

Chi vince tra Italia e Serbia sarà prima. Chi perde sarà seconda. Giappone eliminato.

POOL H

Cina - USA 3-2
Olanda - USA 3-2
Chi vince tra Cina e Olanda sarà prima. Chi perde sarà seconda. USA eliminati.

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