mercoledì 4 luglio 2018

L’impossibilità di vedere due lati di una medaglia


Il calcio è – si sa – l’unico vero motore, l’unico aspetto veramente importante che regola la nostra vita sociale.
Se ci cancellano l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori passi, ma se la Juve ruba una partita, allora possiamo parlare per mesi, urlare e strepitare. C'è anche chi sarebbe disposto a scendere in piazza.
E’ così, c’è poco da fare.
Ma non è neanche questo l’aspetto più grave della questione.
La cosa veramente grave è che, oltre a questo, noi tendiamo a considerare tutto come se fosse una partita di calcio.
Quindi non votiamo per un partito politico: tifiamo per quel partito.
E, da bravi tifosi, siamo disposti ad andare contro la logica, contro la razionalità, contro l’evidenza, pur di difendere la posizione del partito per il quale tifiamo.
Quando votiamo, non conta quello che succede dopo le elezioni. Conta vincerle, a prescindere. Tanto, se le vinceremo, qualunque cosa farà il Governo sarà perfetta. Se le perderemo, sarà sbagliata. A prescindere.

Tutto ciò ci porta a commettere due errori determinanti, tipici del tifoso (che, però, con il suo andare allo stadio non decide i destini di un Paese).
Il primo è quello di giudicare un’idea non nel suo valore, ma a seconda di chi la sostiene. Se la sostiene il partito per cui tifo, l’idea è buona, altrimenti no. Ma qual è l’idea? Non importa.
Il secondo è quello di non riuscire mai a vedere i molteplici aspetti che una questione può avere, i due lati della medaglia (o del problema, che spesso purtroppo si tratta di problemi, non di medaglie).

Parliamo dei migranti.

E’ il vero problema di questo Paese?
Sicuramente no, è evidente.
I veri problemi di questo paese sono ben altri, di ben più difficile soluzione, purtroppo.

Far credere che i migranti siano il principale problema del Paese, serve politicamente?
Sicuramente sì, è evidente.
In questo modo si riesce a distrarre l'opinione pubblica dai suddetti problemi ben più gravi.

Possiamo accogliere (in condizioni degne della vita umana) tutti i migranti che sbarcano sulle nostre coste o nei nostri porti?
Sicuramente no, è evidente.
Basta guardare – senza ipocrisia – le notizie che quotidianamente arrivano da qualche angolo del meridione, rimandando situazioni di sfruttamento inumano; basta ragionare un attimo sui nostri livelli di occupazione; basta fare due conti molto elementari tra superficie, popolazione e volumi di (possibile) migrazione.

Possiamo lasciare dei naufraghi in mezzo al mare, condannandoli a morte sicura?
Sicuramente no, è evidente.
E’ contrario a qualunque legge, scritta o non scritta, e a qualunque codice etico o morale.

Possiamo demonizzare le ONG per quello che fanno nel cercare di salvare chi è in pericolo, o nel cercare di migliorare le condizioni di vita di chi vive in condizioni non umane?
Sicuramente no, è evidente.
Molte ONG svolgono dei compiti umanitari fondamentali.

Le ONG lavorano sempre in condizioni legalmente giuste, rispettando le regole?
Sicuramente no. E’ meno evidente, ma è così.
Molto spesso le navi delle ONG entrano in acque non di loro competenza, si muovono spegnendo i transponder, e quindi senza poter essere localizzate, eseguono manovre che sono evidentemente fuori dalla legge.

C’è un giro di soldi immenso su tutto questo fenomeno?
Sicuramente sì. E’ ovvio in modo disarmante.
Tutti guadagnano in questa situazione. E tutti – questi sì, davvero – sulla pelle di questi poveri cristi che vivono in condizioni disperate al punto che il rischio di annegare nel Mediterraneo non gli sembra un problema così grave.
Il giro di soldi è immenso e coinvolge tutti, dai paesi di provenienza di queste persone, passando per i paesi da cui si imbarcano, continuando con chi li va a raccogliere nel mare, per finire con chi gestisce i centri di “accoglienza”. Anzi, per finire con chi poi li sfrutta facendoli lavorare come schiavi.

Il sistema attualmente in atto può risolvere il problema?
Sicuramente no, è evidente.
Anche un bambino capirebbe che, continuando a curare i sintomi, anziché la malattia, non si va da nessuna parte. Anzi, la malattia cresce sempre di più e prima o poi neanche i sintomi saranno più curabili.

Le cifre che vengono fornite relativamente al volume dei migranti presenti nei vari paesi sono attendibili?
Sicuramente no, è evidente.
Il problema principale infatti non è quello dei richiedenti asilo o dei migranti, ma del grandissimo numero di migranti che “spariscono nel nulla”, appena messo piede in Italia.

Gli altri paesi europei adottano comportamenti corretti o moralmente accettabili?
Sicuramente no, è evidente.
Con la scusa che loro si trovano a fronteggiare emigranti che non sono in condizioni di pericolo (non sono naufraghi che stanno annegando), sono in grado di chiudere le frontiere senza che nessuno si sogni dar loro dei razzisti o degli spietati.

Le condizioni dei migranti sono così drammatiche anche per "colpa" nostra?
Sicuramente sì, è evidente.
Che l’Africa (generalizzando) sia stata storicamente sfruttata dal nostro mondo (generalizzando) è cosa stra-nota.

“Aiutiamoli a casa loro” ha un significato razzista?
Sicuramente no, è evidente.
E’ l’unica, davvero l’unica maniera che ci sarebbe per curare la malattia e non i sintomi.
Qui però i problemi si moltiplicano e si complicano. Perché aiutarli a casa loro non è affatto facile, visto che significherebbe – in mera sostanza – stravolgere tutto il funzionamento del mondo che oggi conosciamo.

Il problema, pertanto, è di impossibile soluzione, per diversi motivi.
Perché è difficilissimo, e lunghissimo, da risolvere.
E perché chi dovrebbe risolverlo non ha nessuna convenienza a farlo, per motivi “storici” o per più biechi motivi “correnti”, visto che su tutta questa situazione ha implementato il proprio agiato stile di vita (gli “storici”), o ci guadagna soldi a vagonate (i biechi “correnti”).

Dal canto nostro, noi, nel nostro piccolo, ci ostiniamo a tifare.
E mai, per nessun motivo, saremo disposti ad accettare per valide tutte le cose scritte qui sopra.
Divisi in due partiti, ne negheremo alcune e ne accetteremo altre. Non in base alle nostre idee, sarebbe troppo bello. In base a ciò che afferma il partito politico che vot… per cui facciamo il tifo.

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